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Come si tiene conto della variabilita' spaziale dell'intensita' del campo? In quante e quali posizioni deve essere verificato il rispetto dei Valori di Azione (B.3)?

In generale, i LR (Livelli di Riferimento)  per il campo elettrico e per il campo magnetico debbono essere intesi come valori non perturbati, mediati nel volume del corpo dell'individuo esposto.

I VA (Valori di Azione)  corrispondono invece ai valori massimi nello spazio occupato dal corpo del lavoratore (o in sue parti specifiche), calcolati o misurati sul posto di lavoro in assenza del lavoratore stesso. 

In fase di analisi preliminare di una postazione di lavoro, sarebbe importante determinare il modo in cui il campo eÌ€ distribuito rispetto alla posizione del lavoratore e come varia nello spazio circostante. La valutazione dovrebbe permettere di identificare l’area in cui si registra la massima intensità di campo rispetto alla posizione del lavoratore.

Idealmente, i punti di misura o calcolo dovrebbero essere in numero e posizione tali da rappresentare adeguatamente la variabilità spaziale del campo nella regione di spazio occupata dalle diverse parti del corpo del lavoratore esposto, tenendo conto della reale postura assunta durante l’attività lavorativa. L’individuazione del valore di picco spaziale comporta una semplificazione operativa a cui corrisponde una valutazione prudenziale dell’esposizione: alla conformità con i VA/LR di detti valori massimi consegue infatti automaticamente la conformità con i VLE/LB in tutte le condizioni di esposizione. In specifiche situazioni di campo fortemente non uniforme, la valutazione della media spaziale potrebbe risultare più adeguata. In attesa dello sviluppo degli strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio previsti dall’articolo 28, comma 3-ter del D.lgs. 81/2008 e citati dal D.lgs. 159/2016, per il criterio di media spaziale ci si può riferire a quanto indicato nel Volume 1 della Guida Non Vincolante di Buone Prassi consultabile al link:

http://www.portaleagentifisici.it/filemanager/userfiles/cem/ElectromagneticFields_ita_2.pdf?lg=IT

Quando si ha a che fare con una sorgente distante pochi centimetri dal corpo, la valutazione dell’esposizione a CEM finalizzata al rispetto dei VA non può essere effettuata con misurazioni dirette. Nei casi in cui non sia possibile estrapolare i valori di campo dalle misure eseguite a distanze maggiori, oppure da tale operazione si deduca un superamento dei VA, sarà necessario ricorrere alla valutazione dosimetrica finalizzata alla verifica del rispetto dei VLE.

Per quanto riguarda le modalità di esecuzione di ogni singola misura puntuale, è opportuno tenere presente quanto segue.

-       In molte situazioni, l’intensità del campo si riduce rapidamente con l’aumentare della distanza dalla sorgente. Se, in particolare, essa varia considerevolmente su distanze paragonabili alle dimensioni della sonda, questa fornirà un risultato medio che potrebbe risultare inadeguato. Ad esempio per misurare le emissioni dal manipolo di una saldatrice ad arco, una sonda da 100 cmnon dovrebbe essere posizionata ad una distanza dal cavo inferiore a 20 cm - 25 cm per contenere la componente dell’incertezza dovuta alla variabilità spaziale entro il 10%.

-       Il rispetto del VA per la densità di potenza deve essere garantito in termini di valore medio per ogni superficie esposta di 20 cm2, con la condizione aggiuntiva che il picco spaziale (massima densità di potenza nello spazio, mediata su 1 cm2) non superi più di 20 volte il VA stesso.

A seconda degli effetti e del target considerati, si applicano i seguenti criteri specifici:

Campo magnetico statico per i lavoratori – frequenza fino a 1 Hz

I VLE relativi all’esposizione occupazionale al campo magnetico statico devono essere operativamente considerati come valori di picco spaziale nelle zone occupate dalla testa e dal tronco del soggetto esposto, o degli arti nel caso di esposizioni limitate a questi ultimi. 

Effetti di stimolazione dei tessuti eccitabili per i lavoratori – frequenza da 1 Hz a 10 MHz

I VA (inferiori e superiori) sono intesi come valori massimi imperturbati calcolati o misurati nello spazio occupato dal corpo del soggetto esposto (nella sua effettiva postura lavorativa), ma in assenza di questo.

In particolare, nel caso del campo magnetico, i VA inferiori sono relativi agli effetti sensoriali che riguardano la sola testa; pertanto, per accertare l’osservanza di questi limiti, è sufficiente individuare il valore massimo del campo nella regione della testa. Analogamente, per la verifica del rispetto dei VA per l’esposizione degli arti a campo magnetico localizzato per frequenze fino a 10 MHz, la misura deve essere effettuata in corrispondenza di ciascun arto.

Nel caso del campo elettrico, i VA inferiori sono definiti anche al fine di prevenire la generazione di scariche elettriche nell’ambiente di lavoro, particolarmente rilevanti in presenza di atmosfere esplosive (cfr. C.10).

In entrambi i casi, deve essere accertato il rispetto dei VA superiori in tutto il volume occupato dal corpo del lavoratore.

Effetti termici – frequenze oltre 100 kHz

I VA e i LR relativi agli effetti termici sono finalizzati a prevenire l’eccessivo riscaldamento sistemico o localizzato in ogni parte del corpo. Per la relativa verifica sono quindi opportune almeno sei misure in corrispondenza delle regioni occupate dalla testa, dal tronco e da ciascuno degli arti superiori e inferiori.

Nell’intervallo di frequenze tra 10 e 110 MHz, specie in prossimità di una sorgente o comunque in condizioni di esposizione ad un campo elettrico fortemente disomogeneo, è indispensabile anche la misura della corrente indotta attraverso gli arti, da confrontarsi con il relativo VA.

Le misurazioni per il rispetto dei VA e degli LR andrebbero sempreeffettuate nello spazio occupato dal soggetto esposto, in assenza di questo, tuttavia, nei casi in cui ciò non sia praticabile, è importante notare quanto segue.

Il campo elettrico è influenzato in maniera notevole dalla presenza dell’operatore. Tuttavia, se la sonda viene posizionata fra l’operatore e la sorgente, il campo misurato sarà in genere maggiore di quello che si sarebbe misurato in assenza dell’operatore; al contrario, ponendo la sonda dietro l’operatore, questi funge da schermo ed il campo misurato sarà in genere minore di quello che si avrebbe in sua assenza. Si può quindi effettuare una misura conservativa del campo elettrico posizionando la sonda nei pressi dell’operatore, fra quest’ultimo e la sorgente. Ad esempio, nel caso della misurazione delle emissioni di un apparecchio a radiofrequenza per uso estetico, una stima delle emissioni si può effettuare durante un trattamento tipico, posizionando la sonda davanti al viso dell’operatrice che utilizza il macchinario.

Per approfondimenti sull’argomento si rimanda al documento “Incertezza nella misura del campo magnetico a bassa frequenza - Valutazione della perturbazione dovuta all’operatore e al soggetto esposto” disponibile sul Portale Agenti Fisici.

 

 

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