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B.15 Come si stima l'incertezza di misura?

i fini della valutazione del rischio microclima, così come avviene per qualsiasi altro fattore di rischio, è necessario sempre stimare l'incertezza di misura, in quanto questa è fondamentale per determinare se e in che misura il risultato di una particolare valutazione sia conforme o non conforme ai limiti fissati dalla normativa pertinente.

La norma ISO UNI EN 17025 - che rappresenta la norma tecnica di riferimento per i laboratori di prova e di misura - richiede che nel confronto con i valori limite si tenga sempre in considerazione l’incertezza della misura, e che venga sempre esplicitato il criterio decisionale assunto dal laboratorio che effettua le misure ai fini dell'espressione di pareri di conformità / non conformità ai valori di riferimento/valori limite: se l’intervallo di variabilità del dato misurato comprende il valore limite, e non è possibile ridurre l'incertezza di misura, non è possibile garantire che sia rispettato il valore limite e di ciò dovrà essere tenuto opportunamente conto in sede di valutazione.

In merito ai metodi da utilizzarsi ai fini della stima dell’incertezza di misura occorre fare riferimento alla norma tecnica ENV 13005 ’Guide to the expression of uncertainty in measurement’.

Le principali fonti di incertezza nella misura dei parametri ambientali sono:

  • l’incertezza di taratura,

  • la ripetibilità spaziale della misura (FAQ B.12),

  • la ripetibilità temporale della misura (FAQ B.6).

Assumendo che le misure siano state condotte conformemente a quanto indicato alle FAQ B.6, B.12 e B.13, i fattori di ripetibilità spaziale e temporale possono essere ritenuti trascurabili (misure effettuate nel “caso peggiore” e riducendo al minimo le incertezze di disomogeneità spaziale).

Rimane quindi da prendere in esame l’incertezza di taratura della strumentazione.

Assumendo che questa sia stata regolarmente tarata secondo quanto indicato alla FAQ B.2, è possibile condurre le seguenti stime di massima:

 

INCERTEZZA NELLA STIMA DEL WBGT

Per quanto riguarda la misura dei parametri ambientali: Temperatura aria; Temperatura globo termometro; Temperatura bulbo umido le tolleranze richieste ai fini della misura sono specificate dalla norma ISO 7243 (FAQ B.2).

Applicando la teoria di propagazione degli errori è possibile stimare che l'incertezza estesa strumentale sul calcolo del parametro WBGT, per una strumentazione regolarmente tarata e rispondente ai requisiti di accuratezza della classe "desiderabile" (tab B.1.1) sia dell'ordine di 0,2 °C, come riportato nell'esempio di tabella B.15.1 [50].

L’incertezza associata alla stima dei parametri soggettivi (metabolismo energetico e isolamento termico dell’abbigliamento), non incide in maniera sostanziale sulla valutazione complessiva dell'incertezza nella stima del WBGT.

Un esempio di calcolo dell'incertezza del WBGT è riportato in tabella B.15.1

Tabella B.15.1 - Esempio di calcolo di incertezza di misura WBGT a partire dalle incertezze strumentali delle sonde di misura di strumentazione desunte dal certificato di taratura delle sonde

 

PARAMETRO

Inc. estesa

Dist. prob.

divisore

Inc. standard

Coef. sens.

 

Temperatura aria

U (Ta) = 0.21 ºC

Normale

2

0,105 ºC

0,1

 

temperatura globo

U (Tg) = 0.53 ºC

Normale

2

0.265 ºC

0,2

 

Temperatura bulbo umido

U (Tnw) = 0.21 ºC

Normale

2

0.105 ºC

0,7

 

uTcl Incertezza standard totale di misura (k=1) =√(0.01052+0.0532+0.07352)

 

 

0,09 ºC

UTcl Incertezza estesa (k=2)= √(0.01052+0.0532+0.07352

 

 

0,18 ºC

 

INCERTEZZA NELLA STIMA DEL PMV

La stima del PMV è fortemente influenzata dall'incertezza di misura della temperatura radiante [45].

Ad esempio nel caso di attività metabolica sedentaria (M=1,2 Met) ed in condizioni invernali o estive, è possibile stimare variazioni del PMV di circa 0,2 -0,3 per variazioni della temperatura radiante all'interno delle incertezze di misura previste dalla norma ISO 7726 per strumentazione con requisiti di base cui alla Tabella B.1.1 (+/- 2°C).

Tale incertezza è significativa soprattutto ai fini della classificazione degli ambienti in Classe A, ove è previsto un valore massimo del PMV pari a +/-0.2: tale classificazione richiede che la misura della temperatura radiante sia effettuata con un livello di precisione almeno pari a 0,2 °C.

Ciò è dovuto al fatto che lo scambio di calore per irraggiamento è legato alla quarta potenza della temperatura media radiante.

Viceversa gli altri parametri ambientali hanno scarsa influenza sul PMV, se mantenuti nell'intervallo di accettabilità richiesto dalla norma UNI EN ISO 7726.


 

Per quanto concerne l'incertezza relativa alla stima dei parametri soggettivi in ambienti moderati, l'incertezza nella stima del tasso metabolico M può essere assunta dell'ordine del 10%, in quanto per definizione in tali ambienti il tasso metabolico non è soggetto a variazioni significative.

La stima del PMV dovrà pertanto considerare almeno tale incertezza nella stima dell'intervallo di variabilità.

Come nel caso del WBGT la stima dell'incertezza del PMV può essere effettuata simulando mediante un calcolatore del PMV i valori assunti da tale parametro al variare del metabolismo ed isolamento del vestiario ragionevolmente riscontrabili nell’attività in esame.

Un esempio dell'intervallo di variabilità del PMV in funzione del dispendio metabolico M è di seguito riportato (Tab B.15.2).

Tab. B.15.2 - Esempio di intervalli di variabilità del PMV - Delta(PMV) al variare del dispendio metabolico M - Delta(M) per diversi valori di Icl

 

Delta(M)

Delta (PMV)

Icl

0,1 Met

0,07

<0,7

0,1 Met

0,1

>0,7

La Tabella B.15.3 riporta un esempio di stima di variabilità del PMV in funzione del Icl per diversi valori del dispendio matabolico M.

Tab. B.15.3 - Esempio di intervalli di variabilità del PMV - Delta(PMV) al variare dell'Icl Delta(Icl) per diversi valori di M (met)

 

Delta(Icl)

Delta (PMV)

Met

0,1 clo

0,22

<1,6

0,1 clo

0,18

>1,6

 

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