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C.19 Quali sono i criteri da seguire nella valutazione rischio rumore negli ambienti scolastici?

Gli ambienti scolastici si caratterizzano per la contemporanea presenza di lavoratori e di frequentatori nello svolgimento di funzioni delicate e di fondamentale importanza, quali l’insegnamento e l’apprendimento. La valutazione del rischio rumore deve essere quindi svolta senza eccezioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado e deve essere orientata alla prevenzione di tutti i rischi per la salute, sia uditivi che extra-uditivi, e al raggiungimento delle condizioni di comfort e di benessere acustico.

Al fine della prevenzione degli effetti uditivi -quale requisito minimo - dovrebbe essere in primo luogo verificato che il livello LAeq in qualsiasi attività espletata ed in qualsiasi condizione di lavoro si mantenga sempre inferiore al valore di 80 dB(A).

Dovranno poi essere verificati e garantiti- già in fase di progettazione dell’edificio scolastico- il rispetto di requisiti acustici idonei all’espletamento delle attività scolastiche ed in particolare una buona comprensione verbale tra allievi e insegnanti, idonea a garantire un buon livello dell’apprendimento, soprattutto nei livelli iniziali del percorso formativo e con particolare attenzione agli allievi particolarmente sensibili (allievi con deficit uditivi, con disturbi dell’attenzione o del linguaggio, allievi di madrelingua straniera). In tali condizioni, sono garantiti anche gli insegnanti, con la riduzione del rischio di ipoacusia e dei rischi di patologie della voce.

Nel caso di una struttura scolastica esistente, il datore di lavoro (Dirigente scolastico) e il personale qualificato, che fanno la valutazione del rischio ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs.81/2008, possono effettuare una valutazione preliminare verificando:

  • la classe di territorio comunale di appartenenza dell’immobile rispetto alla zonizzazione acustica comunale ex L.Q.447/95 e il rispetto dei livelli minimi di isolamento acustico delle facciate e delle partizioni interne;

  • il tempo di riverberazione dei locali (aule, palestre, mense), che condiziona in modo sensibile la regolazione della voce dell'insegnante (forza e ritmo) con conseguente affaticamento. A tale scopo, si segnala la possibilità di utilizzare il calcolatore online presente sul Portale Agenti Fisici (https://www.portaleagentifisici.it/fo_rumore_calcolo_riverbero_doc1.php?lg=IT) senza dover ricorrere a misure specialistiche;

  • la presenza di disturbi uditivi e/o della voce da parte degli insegnanti e di fatica e/o eccitazione degli allievi.

 

Successivamente, sulla base delle risultanze di questa prima valutazione, andranno intraprese azioni specifiche mirate a risolvere problemi e criticità emerse, ed attuare gli adempimenti previsti dal D.Lgs.81/2008 ai fini della prevenzione del rischio (formazione, informazione, sorveglianza sanitaria, interventi tecnici e organizzativi per la riduzione del rischio (PARE)).

In Allegato 2 è riportata una tabella tratta dalla norma UNI 11532-2 , in cui sono indicati i requisiti acustici degli ambienti scolastici, con riferimento ai requisiti acustici cogenti contenuti nel Decreto 11 gennaio 2017 “Criteri ambientali minimi” (CAM) che interessano tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione e/o oggetto di ristrutturazione. In particolare, il decreto CAM prevede per gli edifici scolastici il rispetto dei requisiti acustici passivi delle unità immobiliari definiti nella UNI 11367 e del tempo di riverberazione TR e lo STI (Speech Transmission Index) per l'acustica interna agli ambienti di cui alla UNI 11532-2.

 

Allegato 2 Requisiti acustici degli ambienti ad uso scolastico

 

Per questa categoria di ambienti di lavoro il l Decreto11 ottobre 2017 “Criteri ambientali minimi” (CAM) fissa obiettivi acustici da rispettare per utti gli edifici pubblici di nuova costruzione e oggetto di ristrutturazione. In particolare, il decreto CAM prevede per gli edifici scolastici il rispetto del livello di “prestazione superiore” in riferimento al prospetto A.1 dell’appendice A della norma UNI 11367:2010. Devono essere altresì rispettati i valori relativi alla «prestazione buona» nel prospetto B.1 dell'appendice B alla norma UNI 11367:2010. Gli ambienti interni devono essere idonei al raggiungimento dei valori indicati per i descrittori acustici riportati nella norma UNI 11532-2:2020. I descrittori acustici da utilizzare sono quelli definiti nella UNI 11367:2010 per i requisiti acustici passivi delle unità immobiliari e il tempo di riverberazione e lo STI per l'acustica interna agli ambienti di cui alle norme UNI 11532-2:2020.

 

Valori di riferimento

Di seguito si definiscono le diverse destinazioni d’uso dei singoli ambienti scolastici ed i relativi valori di riferimento in relazione alle loro dimensioni , come classificati dalla norma UNI 11532-2.

Al fine di definire gli obiettivi da perseguire, è di fondamentale rilevanza determinare l’attività cui l’ambiente è destinato secondo le categorie identificate nel

1 e meglio dettagliate nei Prospetto 2 e 3 della norma UNI 11532-2

Prospetto 1: Categorie degli ambienti in relazione all’attività UNI 11532-2

Categoria

Attività in ambiente

Modalità d’intervento

A1

Musica

Obiettivo raggiunto con progettazione integrata di geometrie, arredo, controllo del rumore residuo

A2

Parlato /conferenza

A3

Lezione/comunicazione come parlato/ conferenza (aule grandi) interazione insegnante studente

A4

Lezione/comunicazione, incluse aule speciali

A5

Sport

A6

Aree e spazi non destinati all’apprendimento e biblioteche

Obiettivo raggiunto con assorbimento acustico ed il controllo del rumore residuo

 

Prospetto 2: Descrizione dettagliata di utilizzo per le categorie da A1 a A5 (UNI 11532-2)

Descrizioni in dettaglio delle tipologie d’utilizzo

Categoria

Descrizione dell’utilizzo

Obiettivo qualitativo

Esempi

A1

Musica

Prevalentemente rappresentazioni musicali

Buona acustica per musica non amplificata; ammessa limitata comprensione del parlato

Aule per la musica con musica suonata e canto

A2

Parlato/Conferenze

Presentazioni parlate dove si ha un oratore frontale;

Elevato grado di intelligibilità del parlato

Aule didattiche, Aule magne

A3

A3.1

Ambienti della categoria A2 per persone che hanno problemi di deficit uditivi o parlano una lingua diversa ovvero aule speciali

Elevato grado di intelligibilità del parlato anche per persone con deficit uditivi o non madrelingua oppure con differenze linguistiche

Aule didattiche, Aule magne

A3.2

Parlato

Comunicazione con la presenza contemporanea di più persone parlanti nell’aula

Elevato grado di intelligibilità del parlato anche con più oratori contemporaneamente

Aule didattiche, aule per colloqui, aule per seminari, aule per gruppi studio o di lavoro, laboratori, uffici amministrativi, aula insegnanti e similari

A4

Più persone parlanti nella stanza (come Categoria A3.2) e destinate a persone con particolari necessità (aule speciali)

Escluse aula speciale di volume superiore a 500 m3, oppure per utilizzo musicale

Elevato grado di intelligibilità del parlato con più oratori contemporaneamente, e per persone con deficit uditivi o non madrelingua oppure con differenze linguistiche

Aule didattiche, aule per colloqui, aule per seminari, aule per gruppi studio o di lavoro, laboratori, uffici amministrativi, aula insegnanti e similari. Ambienti per le videoconferenze

A5

Sport: piscine e palestre e similari

Comunicazione verbale possibile ma a distanze brevi

Palestre piscine per utilizzo come ambienti sportivi in generale

 

Prospetto 3: Descrizione dettagliata di utilizzo per le sottocategorie della categoria A6

Categoria

Descrizione dell’utilizzo

Esempi

A6.1

Spazi senza permanenza

Vani scala

A6.2

Spazi con permanenza ridotta

Spogliatoi palestre e similare

A6.3

Ambienti per la permanenza a lungo termine e/o di collegamento

Ambienti espositivi con interattività oppure sorgente di rumore elevata (Multimedia, arte visive e suoni, ecc)

Spazi di studio, spazi/corridoi per attività didattiche alternative/ricreative, in scuole di ogni ordine e grado.

Laboratorio, Biblioteche

A6.4

Ambienti con necessità di riduzione del rumore e di comfort nell’ambiente

Reception / area desk (bidelleria) con postazione di lavoro fissa

Laboratorio con postazione di lavoro fissa, mense in scuole di ogni ordine e grado.

Area distribuzione nelle mense

A6.5

Ambienti con particolare necessità di riduzione del rumore e di comfort nell’ambiente

Sale da pranzo.

Aule e spogliatoi nelle scuole materne e nido

 

Valori di riferimento dei descrittori delle prestazioni acustiche degli elementi edilizi

I valori di riferimento per i descrittori R’w, DnT,w, D2m,nT,w, L’nw, Lic, Lid sono riportati nella norma UNI 11367, Prospetto A.1, colonna “prestazione superiore” e Prospetto B.1, riga “prestazione buona”.

I valori misurati, determinati in accordo coi metodi di verifica descritti al punto 6, prima di essere confrontati con i valori di riferimento, devono essere corretti con l’incertezza di misura come specificato nella UNI 11367

 

Valori di riferimento per il descrittore STI

Il descrittore si applica alle categorie A1, A2, A3 ed A4 di cui al Prospetto 1. Per ambienti di dimensioni inferiori ai 250 m3 in alternativa allo STI può essere utilizzato il descrittore C50.

I valori di riferimento per STI sono indicati nel Prospetto 4 e sono riferiti ad ambiente arredato e con la presenza di due persone al massimo (Tecnici rilevatori).

Prospetto 4: Valori di riferimento del descrittore STI

 

< 250 m3

250 m3

Senza impianto di amplificazione o con impianto spento

≥ 0,55 con segnale di emissione ad 1 m in asse alla sorgente pari a 60 dB(A).

≥ 0,50 con segnale di emissione ad 1 m in asse alla sorgente pari a 70 dB(A).

Con impianto di amplificazione

≥ 0,60 con segnale di emissione come in normali condizioni d’uso dell’impianto di amplificazione

 

I valori misurati, determinati in accordo coi metodi di verifica descritti al punto 6, prima di essere confrontati con i valori di riferimento, devono essere corretti con l’incertezza di misura come specificato nella norma stessa.

Valori di riferimento per il descrittore C50

Il descrittore C50 può essere applicato alle categorie A1, A2, A3 ed A4 in alternativa allo STI esclusivamente per ambienti di dimensioni inferiori ai 250 m3. Per ambienti di volume ≥ 250 m3 si applica esclusivamente lo STI.

I valori di riferimento per C50 sono indicati nel Prospetto 5. Sono riferiti ad ambienti arredati e con la presenza di due persone al massimo. Il limite è riferito alla media aritmetica dei valori rilevati nelle “Posizioni di misura” indicate nella stessa norna. I valori rilevati nelle singole posizioni di misura, sono ottenuti come media aritmetica dei valori nelle bande d’ottava 500-1000-2000 Hz.

Prospetto 5: Valori di riferimento per il descrittore C50 (UNI 11350-2)

 

< 250 m3

Senza impianto di amplificazione

2 dB

 

I valori della media aritmetica spaziale, determinati in accordo coi metodi di verifica descritti al punto 6, prima di essere confrontati con i valori di riferimento, devono essere corretti con l’incertezza di misura come specificato nella norma.


 

Valori di riferimento del tempo di riverberazione

Il tempo di riverberazione ottimale Tott, corrispondente ad un’occupazione convenzionale dell’ambiente pari all’80% ad eccezione della categoria A5, è determinato in relazione alla destinazione d’uso specifica dell’ambiente considerato ed al suo volume, attraverso le formule di calcolo riportate nel 6.

 

Prospetto 6: Formule di calcolo di Tott per le categorie da A1 a A5 (UNI 11350-2)

Categoria

Ambiente occupato all’80%

A1

Tott,A1 = (0,45logV + 0,07)

30 m3 ≤ V < 1000 m3

A2

Tott,A2 = (0,37logV – 0,14)

50 m3 ≤ V < 5000 m3

A3

Tott,A3 = (0,32logV – 0,17)

30 m3 ≤ V < 5000 m3

A4

Tott,A4 = (0,26logV – 0,14)

30 m3 ≤ V < 500 m3

Categoria

Ambiente non occupato

A5

Tott,A5 = (0,75logV – 1,00)

Tott,A5 = 2,00

200 m3 ≤ V < 10000 m3

V ≥ 10000 m3

 

Per le persone con problemi uditivi o disturbi legati alla concentrazione o attenzione, il tempo di riverberazione deve essere conforme alle Categorie A3.1 o A4. Nel caso di aule multifunzione (A2, A3 e A4), il tempo di riverberazione deve soddisfare i valori più restrittivi tra quelli per le categorie considerate.

Figura 1: Andamento ed intervallo di conformità del tempo di riverberazione T in funzione della frequenza per le categorie da A1 a A4

 

Legenda

T/Tott = tempo di riverberazione dipendente dalla frequenza T rispetto al tempo di riverberazione desiderato Tott

f = frequenza in Hertz

Nota:

L'intervallo di conformità del tempo di riverberazione T, dipendente dalla frequenza nelle bande di ottava tra 125 Hz e 4000 Hz, rispetto al tempo di riverberazione Tott, è mostrato in Figura 1 per le categorie/destinazioni d'uso da A1 a A4.

Per le frequenze esterne all’intervallo delle bande d’ottava tra 125 Hz e 4000 Hz, i valori di indirizzo sono indicati in

1. Per la destinazione d’uso A5 si considerano solo le bande d’ottava tra 250 Hz e 2000 Hz.

 

Rumorosità in ambiente

La norma UNI 11532-2 fissa valori di riferimento per a determinazione del rumore complessivo che per le diverse destinazioni d'uso degli ambienti arredati ma non occupati ai fini:

  • di una chiara comprensione del parlato nel rapporto insegnante-alunno;

  • di una chiara comprensione del parlato tra alunni.

Il rumore complessivo in un ambiente è determinato da:

  1. Rumore dovuto a sorgenti esterne alla scuola (rumore da traffico veicolare o ferroviario, rumore da attività commerciali o industriali, ecc.)

  2. Rumore di impianti a funzionamento continuo a servizio dell’ambiente (impianti di ventilazione meccanica, riscaldamento, raffrescamento, bocchette, ecc.)

 

Il rumore dovuto ad impianti a funzionamento continuo, generato in ambienti diversi dall’ambiente in esame, è soggetto al rispetto dei requisiti acustici passivi, definiti dalla norma stessa.

I livelli di rumore in ambiente, Lamb, devono essere conformi a quanto indicato nel Prospetto 7.

Prospetto 7: Valori di riferimento per il livello di rumore in ambiente (UNI 11532-2)

Destinazione d'uso

Lamb dB(A)

Aule e Biblioteche < 250 m3

≤ 38

Aule e Biblioteche ≥ 250 m3

≤ 41

Ufficio singolo

≤ 38

Ambienti espositivi, spazi di studio

≤ 48

Palestre, piscine, uffici amministrativi, laboratori, aree aperte al pubblico, mense, corridoi, reception / area desk (bidelleria)

≤ 48


 

I valori misurati di Lamb, determinati in accordo coi metodi di verifica descritti al punto 6, prima di essere confrontati con i valori di riferimento, devono essere corretti con l’incertezza di misura come specificato dalla norma stessa.

Nel caso in cui un ambiente non fosse esplicitamente definito nel Prospetto 7, si deve far riferimento all’attività assimilabile. Nel caso in cui l’ambiente fosse utilizzato per diverse attività, si deve far riferimento all’attività più restrittiva.

 

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