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E.8 Quali effetti avversi sulla salute dovuti al rumore sono oggetto di riconoscimento di malattia professionale?

L'IPOACUSIA DA RUMORE (H3.83) è inclusa nelle tabelle Inail delle malattie professionali nell’industria e nell' agricoltura formulate per il riconoscimento assicurativo (D.M. 9 aprile 2008).

Tale patologia è inserita alla voce 75 della nuova tabella delle malattie professionali nell’industria (art. 3 del D.P.R. 1124/1965 e successive modificazioni ed integrazioni) associata alle seguenti lavorazioni che espongono a rumore in assenza di efficace isolamento acustico:

    1. martellatura, cianfrinatura, scriccatura, molatura ed aggiustaggio nella costruzione di caldaie, serbatoi e tubi metallici;

    2. picchettaggio e disincrostazione di contenitori metallici: vasche, cisterne, serbatoi, gasometri;

    3. martellatura, molatura, ribattitura di materiali metallici (lamiere, chiodi, altri);

    4. punzonatura o tranciatura alle presse di materiali metallici;

    5. prova al banco dei motori a combustione interna;

    6. prova dei motori a reazione e a turboelica;

    7. frantumazione o macinazione ai frantoi, molini e macchine a pestelli di: minerali o rocce, clincker per la produzione di cemento, resine sintetiche per la loro riutilizzazione;

    8. fabbricazioni alle presse di chiodi, viti e bulloni;

    9. filatura, torcitura e ritorcitura di filati; tessitura ai telai a navetta;

    10. taglio di marmi o pietre ornamentali con dischi di acciaio o con telaio multilame;

    11. perforazioni con martelli pneumatici;

    12. avvitatura con avvitatori pneumatici a percussione;

    13. conduzioni di forni elettrici ad arco;

    14. formatura e distaffatura in fonderia con macchine vibranti;

    15. sbavatura in fonderia con mole;

    16. formatura di materiale metallico, mediante fucinatura e stampaggio;

    17. lavorazione meccanica del legno con impiego di seghe circolari, seghe a nastro, piallatrici e toupies;

    18. lavori in galleria con mezzi meccanici ad aria compressa;

    19. stampaggio di vetro cavo;

    20. prova di armi da fuoco;

    21. conduzioni delle riempitrici automatiche per l'imbottigliamento in vetro o l'imbarattolamento in metallo;

    22. addetti alla conduzione dei motori in sala macchine a bordo delle navi;

    23. altre lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano una esposizione personale, giornaliera o settimanale, a livelli di rumore superiori a 80 dB(A).

Il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione dell'attività lavorativa è stato fissato a 4 anni.

Nella nuova tabella delle malattie professionali in agricoltura (art. 211 del D.P.R. 1124/1965 e successive modifiche e integrazioni) L'IPOACUSIA DA RUMORE (H3.83) è inserita alla voce 20 associata alle seguenti lavorazioni:

  • Lavorazioni forestali nelle quali si impiegano, in modo non occasionale, motoseghe portatili prive di efficaci sistemi di insonorizzazione.
  • Altre lavorazioni, svolte in modo non occasionale che comportano l’esposizione personale professionale, quotidiana o settimanale, a livelli di rumore superiori a 80 dB(A).

I periodi massimi di indennizzabilità sono gli stessi indicati nella tabella per l'industria.

Il lavoratore affetto da ipoacusia da rumore, così come per ogni altra patologia professionale tabellata, sarà sollevato dall’onere di dimostrare l’origine professionale della malattia. Infatti, una volta che egli abbia provato l’adibizione alla lavorazione tabellata (o comunque l’esposizione a un rischio ambientale provocato da quella lavorazione) e l’esistenza della malattia anch’essa tabellata e abbia effettuato la denuncia nel termine massimo di indennizzabilità, si presume per legge che quella malattia sia di origine professionale.

Inoltre con l'introduzione nell'ordinamento italiano del cosiddetto sistema misto (sentenza Corte di cassazione n. 179 del 18 febbraio 1988 che fa salve le Tabelle con le loro peculiarità ma nello stesso tempo estende la tutela a tutte le malattie delle quali il lavoratore sia in grado di provare l’origine professionale) anche le ipoacusie da rumore contratte nell’esercizio o a causa di lavorazioni diverse da quelle previste nelle tabelle o manifestatesi dopo il periodo massimo di indennizzabilità, possono essere tutelate dall’INAIL, purché se ne dimostri l’origine professionale: in tal caso l’onere della prova spetta al lavoratore che, oltre a dimostrare di avere la malattia e di essere stato esposto al rischio, deve provare l’esistenza del nesso di causa.

 

Gli EFFETTI EXTRAUDITIVI DA RUMORE (vedi FAQ A.1) non sono attualmente inclusi nelle tabelle Inail delle malattie professionali nell’industria e nell' agricoltura formulate per il riconoscimento assicurativo (D.M. 9 aprile 2008).

E' opportuno ricordare che tali patologie, così come L'IPOACUSIA DA RUMORE, sono presenti nell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria, ai fini epidemiologici e preventivi, la denuncia/segnalazione in base alle disposizioni dell’art.139 del D.P.R. 1124/1965 (rispettivamente in Lista III- malattie di cui al d.m. 10 giugno 2014 la cui origine lavorativa è possibile e Lista I - malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità). In questo caso le denunce/segnalazioni che giungono all’Istituto assicuratore non danno l’avvio all’iter per il riconoscimento della malattia professionale ma vanno a confluire nel "REGISTRO NAZIONALE DELLE MALATTIE CAUSATE DAL LAVORO OVVERO AD ESSO CORRELATE", istituito presso la banca dati INAIL ai sensi dell’art.10, Comma 5 del DLgs 38/2000. Tale registro costituisce un importante strumento informativo per revisionare sia l’Elenco che le Tabelle delle malattie professionali.


 

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