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D.2 Come deve essere strutturata e che cosa deve riportare la Relazione Tecnica di supporto alla valutazione del rischio da vibrazioni?

La Relazione Tecnica dovrà prevedere due Capitoli distinti, uno per HAV e l’altro per WBV pur con contenuti sostanzialmente analoghi.

Il Documento redatto sotto la responsabilità del Datore di lavoro a conclusione della valutazione del rischio sulla base della Relazione Tecnica deve essere datato (con data certa o attestata) e contenere quanto indicato all’art.28 comma 2 del D.Lgs.81/2008 (ed in particolare identificare e suggerire le opportune misure di prevenzione e protezione da adottare con particolare riferimento alle norme di buona tecnica e alle buone prassi nonché il piano temporale delle azioni per la minimizzazione ). Si fornisce di seguito uno schema di riferimento per la stesura della Relazione Tecnica, che dovrà essere redatta da “personale qualificato”:

1.        Contenuti generali della Relazione Tecnica

-        obiettivo della valutazione

-        luogo e data della valutazione / professionisti responsabili della valutazione;

-        luogo / reparto di lavoro;

-        caratterizzazione del luogo di lavoro con individuazione dei macchinari  in grado di esporre a rischio vibrazioni  e dei cicli di lavoro che prevedono l'uso di macchinari vibranti  o esposizione a vibrazioni ;

-        Censimento dei macchinari che espongono a vibrazioni  (acquisire indicazioni riportate sui manuali di uso e manutenzione, dati costruttore, ecc.);

-        Caratterizzazione  delle condizioni di utilizzo dei macchinari: processi di lavoro, tempi di esposizione, posture; posture, etc. (FAQ C.2)

-        Fonti informative dei singoli dati utilizzati per la valutazione dell'esposizione ;

-        Elenco delle mansioni dei lavoratori esposti per ragioni professionali o di gruppi omogenei;

 

N.B.:      Le indicazioni fornite dal fabbricante in relazione alle misure di tutela da mettere in atto ai fini della prevenzione rischio vibrazioni ed alla corretta manutenzione del macchinario, se presenti nel manuale di istruzioni, devono necessariamente essere prese in considerazione

 

1.1  Nel caso siano effettuate misure:

Come riferimento non cogente possono essere usati i moduli pubblicati nel PAF nel capitolo “Documenti per la fornitura dati” e comunque devono essere indicati:

-               descrizione delle condizioni di utilizzo del macchinario: processo di lavoro, cicli di lavoro, stato manutentivo del macchinario;

-               caratteristiche della strumentazione di misura e riferimenti dell’ultima taratura;

-               indicazione modalità di fissaggio e posizionamento accelerometri;

-               condizioni di misura: (es. tipo lavorazione, fondo stradale etc. vedi FAQ B.);

-               durata delle misure.

 

2     Risultati della Relazione Tecnica (giustificazione, misure e/o calcoli)

-                  livelli di esposizione (dichiarati dal fabbricante e desunti dal manuale  di istruzioni del macchinario, ovvero disponibili in banca dati PAF e/o misurati;

-                  Incertezze associate ai livelli di esposizione così disponibili;

 

3     Conclusioni con indicazione delle misure di prevenzione e protezione proposte

Vanno almeno riportati:

-               I lavoratori esposti a rischio vibrazioni e i livelli di rischio identificati con riferimento ai VA- VLE previsti dal DLgs.81/2008;

-               le specifiche condizioni espositive ove siano riscontrabili incrementi espositivi rilevanti;

-               gli interventi che si propone siano messi in atto dall’azienda, con indicazione dei soggetti preposti all'attuazione ed al controllo degli stessi ed in particolare:

  •  gli interventi strutturali, tecnici e/o procedurali ai fini della riduzione e del controllo complessivo del rischio vibrazioni, anche sulla base di quanto riportato nel manuale di istruzioni ed uso del macchinario
  •  le procedure di corretta installazione e manutenzione del macchinario e degli ausili presenti nelle postazioni di lavoro in relazione alla riduzione ed al controllo dell’esposizione a vibrazioni, inclusi i protocolli di manutenzione preventiva e periodica, se di interesse ai fini del controllo dell’esposizione a vibrazioni; (es. regolazione sedili; manutenzione dispositivi antivibrazioni etc.)

-               le caratteristiche dei DPI che si propone siano adottati nelle differenti condizioni espositive, le procedure di  utilizzo degli stessi, le modalità di acquisto e manutenzione degli stessi;

-               Presenza di cofattori di incremento del rischio Vibrazioni e modalità di controllo /gestione degli stessi;(FAQ C.12)

-               il piano proposto per il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza raggiunti;

-               le procedure di acquisto e gestione del parco macchine, mirate alla riduzione del rischio vibrazioni;

-               le procedure per la segnalazione di condizioni di suscettibilità individuale da parte dei lavoratori;

-               Scadenza / periodicità della valutazione del rischio professionale da esposizione a Vibrazioni, in relazione all'entità  del rischio riscontrato ed e delle misure di tutela predisposte.

Le eventuali carenze della Relazione Tecnica andranno successivamente superate nel Documento di valutazione del rischio; si raccomanda pertanto ai Datori di lavoro (responsabili del processo di valutazione) di esplicitare con chiarezza il mandato al personale qualificato (particolarmente se esterno) e di verificarne i contenuti della prestazione.

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