La valutazione del rischio da esposizione a US è supportata dalla Relazione Tecnica redatta dal personale qualificato (vedi FAQ D.3 e 1.13 del Capo I), da allegare al Documento di Valutazione dei Rischi aziendale.
La valutazione del rischio dovuto all’esposizione a US deve tener conto delle sorgenti, della loro ubicazione, delle loro caratteristiche di emissione, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro, delle condizioni di esposizione e deve riportare le mansioni o i gruppi omogenei cui il rischio è associato, elementi che dovrebbero essere già contenuti anche nella Relazione Tecnica (Vedi FAQ D.3). Il Documento deve riportare, oltre quanto contenuto nella Relazione Tecnica, le misure di prevenzione e protezione già in essere e indicare il programma delle misure atte a garantire nel tempo il mantenimento e miglioramento dei livelli di salute e sicurezza con le relative procedure aziendali ed i soggetti in possesso di adeguate competenze/formazione che vi debbono provvedere. Per garantire il mantenimento dei livelli di protezione un ruolo fondamentale lo gioca l’attuazione di un efficace programma di manutenzione ordinaria e straordinaria degli apparati.
La valutazione del rischio va effettuata e riprogrammata almeno ogni quattro anni e ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta (ad es. sostituzione dei macchinari, interventi di mitigazione, ecc), ovvero quando i risultati della sorveglianza sanitaria o l’aggiornamento della normativa rendano necessaria la sua revisione (Vedi FAQ 1.14).
Nel documento di valutazione del rischio da esposizione a US vanno indicati quanto meno i seguenti elementi:
