In relazione al Campo Elettrico, i VA superiori che per frequenze da 1 Hz a 25 Hz coincidono con i VA inferiori (tabella B1, terza colonna:20 kV/m) garantiscono il rispetto dei VLE (tabelle A2 e A3), e limitano le scariche di scintille, che possono essere fonti d’innesco d’incendi e di esplosioni.
Viceversa al fine di prevenire effetti indesiderati sia di tipo percettivo (sensazione fastidiosa di carica superficiale) che sui portatori di dispositivi impiantati nell’intervallo tra 1 Hz e 25 Hz il valore di riferimento per la popolazione generale fissato dalla Raccomandazione 1999/519/CE è pari a 10 kV/m.
Non eÌ€ fornito alcun valore di azione per campo Elettrico per le frequenze inferiori ad 1 Hz, (campo elettrostatico), in quanto la prevenzione degli effetti di elettrocuzione da contatto con le differenti parti conduttrici di ciascun macchinario o impianto è prevenuto dalla applicazione della normativa specifica inerente la sicurezza elettrica.
E’ da richiamare in merito che in generale i processi che implicano strofinio tra due dielettrici diversi possono generare accumulo di carica elettrostatica e conseguente esposizione a campo elettrico statico o quasi - statico (1 Hz- 25 Hz). Le cariche che si accumulano sulle persone, sugli impianti o sui prodotti, se non disperse, possono provocare scariche elettrostatiche.
Le attività che tipicamente possono generare accumulo di cariche elettrostatiche sono, ad esempio:
Tali processi sono in grado di generare intensi campi elettrostatici e quasi statici e conseguenti rischi di effetti diretti e indiretti nell’ambiente di lavoro precedentemente richiamati.
Per prevenire che ciò avvenga è necessario dotare i macchinari/impianti di idonei dispositivi antistatici in grado di ridurre la carica elettrostatica che si accumula sul materiale in produzione e/o sui sistemi di trasporto.