/PAF > Vibrazioni Corpointero

PREVENZIONE E PROTEZIONE    Corpo - Intero

Cosa fare a seguito della valutazione del rischio

 


Il D.lgvo 81/2008 Titolo VIII capo III all’art.  "Disposizioni miranti a escludere o ridurre l'esposizione" vieta al comma 3 il superamento dei valori limite di esposizione A(8) = 1,0 m/s2 . Inoltre è vietato il superamento del valore awrms di 1,5  m/s2

E’ prescritto che il datore di lavoro adotti "misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto del valore limite di esposizione" .

Tale aspetto è particolarmente rilevante, soprattutto in considerazione del fatto che, sia nel caso dell'esposizione del sistema mano-braccio che nel caso dell'esposizione a vibrazioni del corpo intero,  non esistono DPI anti-vibrazioni in grado di proteggere i lavoratori adeguatamente e riportare i livelli di esposizione al di sotto dei valori limite fissati dalla Direttiva, come ad esempio, nel  caso dei protettori auricolari in relazione al rischio rumore. In particolare nei casi in cui si rilevi il superamento del valore limite per tempi brevi - awrms >1,5  m/s2-  la riduzione del rischio alla fonte è l'unica misura da adottare al fine di riportare l'esposizione a valori inferiori ai limiti prescritti dalla Direttiva. Qualora in sede di valutazione si sia riscontrato il superamento dei valori limite si consiglia di consultare sempre la Banca Dati al fine di individuare le tecnologie a minor rischio disponibili, secondo quanto previsto dalla normativa.

Nel caso non si trovino macchinari in banca dati sarà necessario – da parte di chi valuta il rischio - effettuare un’indagine di mercato al fine di individuare le tipologie di macchinari idonee alla riduzione del rischio, e proporre l’acquisizione degli stessi in sede di rapporto di valutazione dei rischi.

A tal riguardo è importante tenere presente che i dati dichiarati dai costruttori ai sensi della Direttiva Macchine consentono di individuare, per ciascuna tipologia di macchinario, i modelli a basso livello di vibrazioni.

Inoltre la vigente normativa prescrive che, qualora siano superati i livelli di azione (corpo intero = 0,5 m/s2 ) il datore di lavoro elabori ed applichi un piano di lavoro volto a ridurre al minimo l'esposizione a vibrazioni, considerando in particolare:

  1. Altri metodi di lavoro che richiedano una minore esposizione a vibrazioni meccaniche

  2. Scelta di attrezzature adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici e che producano, tenuto conto del lavoro da svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni.

  3. Fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate da vibrazioni, per esempio sedili che attenuino efficacemente le vibrazioni trasmesse al corpo intero.

  4. Adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul luogo di lavoro

  5. La progettazione e l'assetto dei luoghi e dei posti di lavoro  

  6. Adeguata informazione e formazione per insegnare ai lavoratori ad utilizzare correttamente e in modo sicuro le attrezzature di lavoro, riducendo al minimo l'esposizione a vibrazioni meccaniche

  7. La limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione

  8. Orari di lavoro adeguati con appropriati periodi di riposo

  9. La fornitura ai lavoratori esposti di indumenti di protezione dal freddo e dall'umidità

Per poter ottemperare pienamente a quanto previsto dalla normativa è necessario che, a seguito della valutazione dei rischi, sia  programmato e messo in atto un programma di riduzione e controllo del rischio WBV articolato nelle seguenti principali fasi:

 

Acquisto di nuovi macchinari e/o affidamento noleggio : Nell'acquisto o nel noleggio di nuovi mezzi la scelta andrà orientata verso quelli che producono il minore livello di vibrazioni, a parità di prestazioni offerte. E’ importante a tal fine richiedere in sede di capitolato d’acquisto/noleggio che la cabina di guida sia montata su molle per smorzare le vibrazioni e richiedere  il valore di emissione di vibrazioni dichiarato obbligatoriamente dal produttore ai sensi della Direttiva Macchine. Si fa presente in merito che le tecnologie antivibranti attualmente disponibili per tali  numerose tipologie di mezzi, quali carrelli elevatori, macchine movimento terra etc. consentono di conseguire esposizoni a vibrazioni al posto di guida (awrms) inferiori a 0,5 m/s2 . Generalmente i dato dichiarato dal produttore è maggiore al dato ottenuto nelle reali condizioni di impiego, essendo i valori di emissione dichiarati in conduzioni standardizzate tali da indurre vibrazioni al posto di guida particolarmente elevate.  

Collaudo nuovi macchinari. E’ consigliabile effettuare la valutazione delle vibrazioni al posto di guida dei nuovi macchinari in sede di collaudo, al fine di verificare la reale rispondenza delle vibrazioni prodotte dai macchinari acquistati con i dati dichiarati in fase di acquisto e poter sostituire per tempo  eventuali macchinari non rispondenti alle specifiche richieste.  

 Manutenzione fondo stradale e piazzali: Al fine di ridurre il rischio vibrazioni WBV è necessario programmare  interventi di manutenzione al manto stradale ove avviene la movimentazione, evitando buche e asperità, che concorrono ad incrementare il rischio di esposizione a vibrazioni al corpo intero.

 Formazione ed addestramento specifico  dei lavoratori, in relazione a:

Necessità di moderare il più  possibile la velocità di guida, particolarmente in caso di asperità della pavimentazione stradale;

Modalità di regolazione appropriata del sedile in peso ed altezza

 Necessità di evitare posture incongrue alla guida, riducendo in particolare il più possibile  le operazioni a marcia in dietro;

Necessità di segnalare tempestivamente problemi manutentivi sul mezzo che comportino un peggioramento delle vibrazioni percepite al posto di guida.

Potenziali lesioni a carico del rachide derivanti dall’attività svolta e metodi per la loro prevenzione.

Searching...
sdvsbsb ssdbsds sbfsd sdbsfb sd sdgsdg
logo regione toscana
Regione Toscana
Diritti Valori Innovazione Sostenibilità
collegamento sito usl 7 siena Servizio Sanitario
della
Toscana