Mostra tutte le FAQ

C.9 Quali sono le grandezze fisiche ambientali ed i parametri personali/soggettivi che devono essere stimati nell'ambito di una valutazione microclimatica?

Per la valutazione del comfort secondo il metodo PMV [9] viene richiesta la conoscenza delle quattro grandezze ambientali temperatura dell’aria (ta, espressa in °C), temperatura media radiante (tr, espressa in °C), velocità dell’aria (va, espressa in m/s) e umidità relativa (UR o RH, espressa in %), e dei parametri individuali attività metabolica (M, espressa in W/m2), lavoro meccanico eseguito (W, espresso in W/m2) e isolamento termico del vestiario indossato (Icl, espresso in m2K/W). Tutte le altre quantità necessarie alla soluzione dell’equazione dell’equilibrio energetico, e quindi al calcolo dell’indice PMV, vengono determinate a partire da queste sette quantità (ad esempio la velocità di spostamento del soggetto nell’esecuzione della sua attività è dedotta dall’attività metabolica), oppure sono assunte note. In ambienti moderabili il lavoro meccanico è sempre trascurabile.

Il metodo PMV fornisce un giudizio mediato sulla popolazione e quindi non è applicabile alla previsione del comfort di uno specifico individuo. Di conseguenza esso non richiede che siano specificate le quantità antropometriche dell’individuo.

Per la valutazione del rischio in ambienti caldi mediante l’indice WBGT [10] va distinto il caso indoor dal caso outdoor. In caso di esposizione in ambiente indoor è necessario misurare la temperatura di bulbo umido a ventilazione naturale (tnw, espressa in °C) e la temperatura di globotermometro (tg, espressa in °C). Nel caso di esposizione in ambiente outdoor si deve aggiungere la misura della temperatura dell’aria (ta, espressa in °C). L’indice viene poi calcolato come somma “pesata” (secondo opportuni coefficienti) delle due (tre) temperature. Si rimanda alla norma di riferimento [10] per gli opportuni approfondimenti.

Per la valutazione del rischio in ambienti caldi mediante il metodo PHS [11] viene richiesta la conoscenza delle stesse quantità ambientali e degli stessi parametri soggettivi già elencati per la valutazione del comfort. A meno di casi molto particolari, anche in ambienti industriali caldi il lavoro meccanico è sufficientemente piccolo da poter essere trascurato (UNI EN ISO 7933, punto 5.1.3); in ogni caso per questo tipo di ambienti tale assunzione è sufficientemente cautelativa.

Il metodo PHS non è in grado di eseguire una previsione dello strain termico individuale in senso stretto, ovvero tenendo conto delle peculiari caratteristiche di uno specifico individuo. Tuttavia esso è in grado di tener conto sia delle caratteristiche antropometriche (altezza, peso) sia di altri elementi che intervengono nel definire l’esposizione del soggetto, quali la postura nella quale esso svolge l’attività, l’accesso ai liquidi e l’acclimatamento. Tutte queste quantità vanno di conseguenza specificate.

Anche per la valutazione del rischio in ambienti freddi mediante il metodo IREQ [12] viene richiesta la conoscenza delle stesse quantità ambientali e degli stessi parametri soggettivi già elencati per la valutazione del comfort.

In ambienti freddi industriali, a meno di casi molto particolari, il lavoro meccanico può essere trascurato (UNI EN ISO 11079, punto 5.3.3). E' da considerarsi al riguardo che in taluni casi tale approssimazione può portare ad una sottostima del rischio, pertanto si raccomanda di utilizzare criteri molto cautelativi nella scelta del dispendio metabolico M (FAQ B.3).

Al contrario del metodo PHS, e analogamente al metodo PMV, il metodo IREQ non è in grado di tener conto delle caratteristiche antropometriche (altezza, peso) né degli altri elementi individuali citati sopra a proposito del metodo PHS (la postura nella quale il soggetto svolge l’attività, l’accesso ai liquidi e l’acclimatamento). Di conseguenza queste quantità non vanno specificate.

Il metodo IREQ richiede invece la conoscenza della permeabilità all’aria del vestiario indossato, ed in particolare degli indumenti che compongono lo strato più esterno (UNI EN ISO 11079 [12] sezione A.8). Riguardo alla quantificazione della permeabilità all’aria si veda la FAQ B.4.

Nelle tabelle seguenti sono riportati i parametri d’ingresso richiesti da ciascun metodo di valutazione, con i relativi intervalli di applicabilità.


 


 

INDICE PMV

grandezza

simbolo

unità di misura

intervallo di applicabilità

temperatura dell’aria

ta

°C

+10 ÷ +30

temperatura media radiante

tr

°C

+10 ÷ +40

pressione parziale di vapore

pa

Pa

0 ÷ 2700

velocità dell’aria

va

m/s

0 ÷ 1

attività metabolica

M

met

0,8 ÷ 4

resistenza termica del vestiario

Icl

Clo

0 ÷ 2

 

INDICE WBGT

grandezza

simbolo

unità di misura

intervallo di applicabilità

temperatura di globotermometro

tg

°C

---

temperatura di bulbo umido a ventilazione naturale

tnw

°C

---

temperatura dell’aria (solo outdoor)

ta

°C

---

 

METODO PHS

grandezza

simbolo

unità di misura

intervallo di applicabilità

temperatura dell’aria

ta

°C

+15 ÷ +50

temperatura media radiante

tr

°C

tr – ta: 0 ÷ +60

pressione parziale di vapore

pa

Pa

0 ÷ 4500

velocità dell’aria

va

m/s

0 ÷ 3

attività metabolica

M

met

0,95 ÷ 4,3

resistenza termica del vestiario

Icl

Clo

0,1 ÷ 1

 

INDICE IREQ

grandezza

simbolo

unità di misura

intervallo di applicabilità

temperatura dell’aria

ta

°C

< +10

temperatura media radiante

tr

°C

---

pressione parziale di vapore

pa

Pa

---

velocità dell’aria

va

m/s

0,4 ÷ 18

attività metabolica

M

met

---

resistenza termica del vestiario

Icl

Clo

> 0,5

permeabilità all’aria

ap

l /(m2s)

---


 

Mostra tutte le FAQ
logo regione toscana
Regione Toscana
Diritti Valori Innovazione Sostenibilità
collegamento sito usl 7 siena Servizio Sanitario
della
Toscana