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A.1 Quali sono gli effetti sulla salute e sulla sicurezza che si vogliono prevenire?

L’esposizione a rumore può provocare danni all’apparato uditivo, in questo caso si parla di “effetti uditivi del rumore”, danni su altri organi o apparati (effetti extra-uditivi) e può comportare conseguenze sulla sicurezza, come di seguito discusso.

 

Il danno uditivo da rumore

È noto come l’esposizione a rumore sia in grado di danneggiare l’udito.

In Italia il problema rumore è particolarmente evidente rispetto al contesto europeo; pur essendo un rischio in diminuzione rappresenta ancora una delle principali cause di malattia professionale denunciata all'INAIL.

L'energia meccanica trasportata dalle onde sonore, raggiunge l'orecchio sollecitando le cellule del Corti, strutture altamente specializzate che hanno il compito di trasformare lo stimolo meccanico in impulso nervoso. Quest'ultimo attraversa la via nervosa afferente per poi giungere all'encefalo dove verrà elaborato e trasformato in sensazione uditiva. Sfortunatamente queste cellule sono piuttosto delicate e non hanno la possibilità di rigenerarsi una volta che sono state danneggiate gravemente.

I danni che l’eccessiva esposizione sonora provoca all’apparato uditivo sull’apparato uditivo sono i seguenti:


 

  • Tinnitus

Uno dei primi effetti e segni di danni all’orecchio è il fischio nell'orecchio o tinnitus. Esso consiste nell’udire rumore e toni squillanti anche quando nessun suono reale arriva all’orecchio.

  • Spostamento temporaneo della soglia (STS)

Un’eccessiva stimolazione delle cellule uditive causa il cosiddetto spostamento temporaneo della soglia (STS), per cui la soglia uditiva si innalza; questo disturbo scompare lentamente una volta terminata l’esposizione al rumore. Una soglia elevata causa una sensazione di perdita della sensibilità uditiva ed è il primo sintomo di affaticamento del sistema uditivo dovuto al rumore.

  • Spostamento permanente della soglia (SPS)

Dopo un’esposizione prolungata o ripetuta a un rumore molto forte, l’innalzamento della soglia diventa permanente (SPS). L’innalzamento permanente della soglia uditiva corrisponde alla perdita di udito.

La sordità completa, che si ha a seguito della perdita totale di funzionalità sia delle cellule interne che di quelle esterne, causa anche una degenerazione delle fibre nervose.

 

L’ipoacusia da rumore può anche insorgere a livelli espositivi inferiori, in caso di alcuni co-fattori di rischio associati all’esposizione o assunzione di sostanze ototossiche o presenza di fattori individuali predisponenti, quali patologie preesistenti di altra natura, spontanee od acquisite, che possano facilitare l’azione dannosa del rumore (vedi FAQ. A.2).


 

Effetti extra-uditivi del rumore

È da tener presente in merito che il D.Lgs.81/08 non contiene criteri valutativi specifici per la prevenzione di tali effetti: in relazione al genere di attività andranno applicate le norme di buona tecnica specifiche, come verrà illustrato alla sez. D.

Per effetti extra-uditivi si intendono tutte le ricadute determinate dal rumore su organi ed apparati differenti dall’organo dell’udito.

È da tenere presente che i danni extra uditivi associati all’esposizione a rumore possono insorgere a livelli espositivi ben inferiori alle soglie di insorgenza dei danni all’apparato uditivo.

  • Effetti fisiopatologici

Il rumore può interferire con le attività mentali che richiedono attenzione, memoria ed abilità nell’affrontare problemi complessi. Le strategie di adattamento messe in atto per minimizzare l’azione di disturbo esercitata dal rumore e lo sforzo necessario per mantenere le prestazioni abituali, sono associate ad un possibile aumento della pressione arteriosa e ad elevati livelli ematici degli ormoni legati allo stress (cortisolo, adrenalina ecc.). Tali effetti possono avere gravi ricadute sulla salute e comportare, in relazione alle condizioni individuali del soggetto esposto, l’insorgenza di:

  • Effetti cardiovascolari: ipertensione ed incremento del rischio infarto. Esiste evidenza in letteratura della relazione tra esposizione al rumore ed insorgenza di cardiopatia ischemica ed ipertensione già a partire da livelli espositivi compresi fra 65 e 70 dB(A) di LAeq. La risposta risulta proporzionalmente crescente al variare dell’intensità sonora.

  • Diminuzione delle difese immunitarie.

  • Patologie funzionali gastro-intestinali.

 

  • Riposo e sonno

Il rumore può disturbare il sonno, inducendo difficoltà ad addormentarsi, riduzione della fase di sonno profondo, aumento dei risvegli ed effetti avversi dopo il risveglio o dopo un inadeguato riposo. Ciò può comportare affaticamento e deficit delle prestazioni lavorative. Questi effetti si possono evitare se i livelli sonori nell’ambiente indoor destinato al riposo sono mantenuti sotto i 30 dB(A) di LAeq di livello di fondo, oppure con livello di picco max non oltre i 45 dB(A) di LAeq. Tali criteri dovrebbero essere scrupolosamente osservati per gli ambienti di lavoro destinati al turno di riposo dei lavoratori.


 

  • Effetti psicologici e comportamentali

La reazione di fastidio (annoyance) e malessere causata dal rumore aumenta ampiamente in base ai livelli di rumore: la maggior parte degli esseri umani risulta infastidita nell’espletamento delle attività che richiedono concentrazione da esposizioni al rumore intorno a 50 dB(A) LAeq.

Si ricorda in merito che è ben noto che il rumore - anche a livelli inferiori alle soglie di insorgenza del danno uditivo (LEX 80 dB(A)) - può interferire con le attività mentali che richiedono attenzione e concentrazione, può indurre affaticamento e calo di attenzione, incrementando il rischio di disattenzione e di incidenti nelle attività lavorative.

Livelli espositivi superiori a 80 dB(A) di LAeq riducono i riflessi istintivi in risposta a situazioni di pericolo, con potenziali ricadute in termini di sicurezza.

Il rumore elevato induce aggressività ed incrementa la possibilità di comportamenti in questo senso in soggetti predisposti.

  • Comunicazione

La parola è comprensibile al 100% con livelli di rumore di fondo intorno a 45 dB(A) di LAeq. Per livelli superiori ai 55 dB(A) di LAeq di livello di fondo (livello medio raggiunto dalla voce umana non alterata) è necessario incrementare il tono della voce.

L’eccessivo rumore di fondo interferisce con la capacità di concentrazione ed induce a comunicare con tono di voce alterato, contribuendo di conseguenza ad innalzare il rumore di fondo dell’ambiente e determinando affaticamento e possibili effetti avversi sull’apparato fonatorio.

  • Effetti sulla fonazione

Tali effetti si riscontrano prettamente tra gli insegnati e in tutte le attività lavorative che comportano un sovraccarico della voce. Il rumore di fondo presente nell’ambiente o un ambiente acusticamente non idoneo può comportare un incremento di rischio per l’insorgenza di tali effetti.

La disfonia funzionale è un disturbo della voce che ha luogo in assenza di alterazioni di natura organica. Generalmente è causata da un sovraccarico della voce conosciuto come “surmenage”, oppure da un uso scorretto della stessa che si definisce “malmenage. Questo tipo di disfonie, colpisce maggiormente chi utilizza la voce per ragioni professionali, es: insegnanti, avvocati, cantanti etc. Un elevato rumore di fondo o un ambiente acusticamente sfavorevole concorre a incrementare il rischio di insorgenza di tali disfonie.

Un’alterazione di tipo funzionale trascurata, può evolvere in una forma organica.

Le disfonie organiche, si caratterizzano per lesioni e/o alterazioni degli organi coinvolti nella fonazione, talvolta secondarie ad un problema funzionale. Tra le forme organiche si segnalano:

  • esiti di operazioni chirurgiche;

  • laringiti;

  • cisti;

  • sulcus/vergetures

  • noduli;

  • polipi alle corde vocali.

 

Effetti sulla sicurezza

Il rumore può determinare un effetto di mascheramento che disturba le comunicazioni verbali e la percezione di segnali acustici di sicurezza, con un aumento di probabilità degli infortuni sul lavoro.

Ciò in quanto:

  • i segnali di pericolo possono essere mascherati dall’elevato rumore di fondo;

  • le informazioni e gli avvertimenti forniti da un altoparlante possono diventare incomprensibili;

  • le comunicazioni da parte di altri lavoratori o preposti possono risultare incomprensibili.

Inoltre l’affaticamento mentale e la stanchezza indotte dall’esposizione a rumore possono provocare una riduzione dell’attenzione e dei riflessi: ciò può incrementare il rischio di incidenti ed infortuni.

 

L’ipoacusia da rumore comporta un calo della selettività della frequenza, la difficoltà di percepire le variazioni del suono nel tempo e un aumento dell’effetto di mascheramento del suono. Ciò causa anche difficoltà ad individuare e localizzare le fonti sonore, con effetti sulla sicurezza.

 

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