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C.16 Quali criteri per la valutazione del rischio in attivita' che comportano esposizioni molto variabili al rumore?

L’art.191 del D.Lgs.81/2008 prevede una valutazione semplificata per attività che comportano esposizioni variabili a rumore.

In questa tipologia ricadono quelle attività non contraddistinte da modalità espositive costanti, né nell’arco della giornata né in quella settimanale, tali per cui la ricerca delle situazioni ricorrenti a massimo rischio risulterebbe non praticabile oppure si rivelerebbe oltremodo faticosa e dispendiosa, a fronte dell’individuazione di misure di tutela che possono essere correttamente messe in atto attuando quanto disposto dall’art. 191, di seguito riportato:

Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, per attività che comportano un’elevata fluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori, il datore di lavoro può attribuire a detti lavoratori un’esposizione al rumore al di sopra dei valori superiori di azione, garantendo loro le misure di prevenzione e protezione conseguenti e in particolare:

a) la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale dell’udito;

b) l’informazione e la formazione;

c) il controllo sanitario.

In questo caso la misurazione associata alla valutazione si limita a determinare il livello di rumore prodotto dalle attrezzature nei posti operatore ai fini dell’identificazione delle misure di prevenzione e protezione e per formulare il programma delle misure tecniche e organizzative di cui all’articolo 192, comma 2 .

2. Sul documento di valutazione di cui all’articolo 28 , a fianco dei nominativi dei lavoratori così classificati, va riportato il riferimento al presente articolo.

Potrebbero ad esempio ricadere in tali tipologie di attività:

  • lavorazioni in cantieri temporanei o mobili con attività molto diversificate (poco specializzate) e/o con uso di macchine rumorose;

  • lavorazioni nel settore dell’agricoltura ove si effettuino lavorazioni diversificate con ciclicità annuale e caratterizzate da periodi ad elevata esposizione a rumore (es.: lavorazioni con macchine agricole e forestali);

  • lavorazioni dell’industria di trasformazione agro-alimentare collegate all’agricoltura (cantine, aziende per la lavorazione della verdura o della frutta …);

  • lavorazioni che prevedono un uso discontinuo o saltuario di macchinari rumorosi.

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